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Kolašin

Avete un'infinità di possibilità per avere un riposo ricreativo, con regole stabilite solo da voi stessi, con la pesca, la zattera, le escursioni, il divertimento... Qui a 960 metri di altitudine il sonno è profondo. Negli esclusivi hotel, nei piccoli alberghi e nei ristoranti, godete nella calda atmosfera domestica. Vi verranno proposte le rinomate specialità della regione di Kolašin: il formaggio in sfoglie fresco, il kačamak (composto di polenta, formaggio fresco e fior di latte) ed il pane caldo fatto in casa.

La città è resa unica dalla vicinanza del Biogradska gora, sul Bjelasica, nel cui abbraccio si trova il lago Biograd. Passeggiando sul sentiero attorno al lago farete conoscenza, nei primi giorni d'estate, della ricchezza del mondo vegetale e animale di questi luoghi. Lanciate l'amo, fate un giro in barca, campeggiate e gustate un buon pranzo. D'inverno il lago è coperto da una spessa lastra di ghiaccio, e su di esso potrete osservare passeggiare i cervi. In quel periodo Bjelasica diventa un centro per il divertimento sugli sci. A nove chilometri dalla città ci sono varie piste da sci.

Per gli alpinisti il Bjelasica è accessibile da tutti lati e i laghi glaciali possono essere ammirati anche da molto vicino.

Cosa vedere

Il monastero di Morača

Il monastero di Morača è uno dei più famosi monumenti storici e culturali del Montenegro. 

Da secoli questo è un centro spirituale, educativo, politico e culturale. Si trova vicino alla cascata di Svetigore, accanto al letto della Morača, a dieci chilometri da Platija verso Kolašin. E' circondato da un alto muro di pietra, con gli alloggi dei monaci nel cortile, è decorato con affreschi e intagli artistici. Fu edificato da Stefan, figlio di Vukan, e nipote di Nemanja, nel 1252.

I turchi nel 1504 saccheggiarono la chiesa del monastero dell'Assunzione della Madonna, portandosi via anche il tetto di piombo. Solo dopo 70 anni la chiesa fu ricostruita, gli affreschi del XIII secolo erano danneggiate nella misura in cui durante il XVII secolo tutta la chiesa fù di nuovo affrescata. Vi lavoravano i migliori pittori dell'epoca, il Prete Strahinja dal Budimlje, Georgije Mitrofanović, il monaco del Hilandar, il capomastro Jovan, il capomastro Radul ed altri. Dalle pitture originali sono rimasti solo alcuni frammenti - il petto della Madonna con Gesù bambino sopra il portale ovest e il portale che porta nel "naos", come anche nella parte più grande di un pezzo dell'altare - l'icona del diacono.

Il contesto degli affreschi dell'icona del diacono si basa sull'illustrazione dei temi dell'altare e un ciclo del profeta Elia, e per questo si pensa che questa cappella fosse dedicata a lui. La pittura più monumentale rappresenta il profeta Elia inseguito da Ahavo, il peggiore di tutti i re di Giudea, che con forza solitaria si nasconde vicino al torrente Horat nelle montagne, facendo amicizia solo con una cornacchia che gli portava il cibo. Inusuale per la tematica e di valore artistica molto alto, il ciclo di Elia nel Morača occupa un posto speciale nella nostra antica pittura. Già nei tempi della ricostruzione della metà del XVI secolo, nel più importante tempio di Moraca fu creata anche una iconostasi, perché senza di essa non si poteva tenere la messa. Tutte le icone, tranne quella dell'Assunzione della Madonna, sono state disegnate dal frate Strahinja da Budimlje, il pittore più noto della fine del XVI e dell'inizio del XVII secolo. La leggenda racconta che il monastero fu costruito con la pietra gialla di Tušina, e che il popolo aveva formato una colonna lunga un giorno di cammino formata da uomini e donne, e in questo modo trasferì la pietra gialla di mano in mano, da Tušina al Morača.

Giardino botanico Dulovine

L’Orto Botanico Dulovine, la cui impostazione è stata effettuata nel 1980, da Daniel e Vera Vincek e dal professor dottor Vukić Pulević, è un’attrazione inevitabile di Kolasin. Su di una superficie di 646m e una altitudine di 1.018 metri sul livello del mare, nel Giardino di oggi, avanzano circa 350 specie di piante, tra cui un certo numero di specie endemiche. Le piante sono principalmente introdotte dai monti continentali: Bjelasica Sinjajevina montagne di Morača, Komovi, Durmitor. Dalle Prokletije ci sono un numero significativo di specie rappresentate come le Haile. Ci sono stati tentativi di introduzione di successo di alcune specie delle montagne costiere Rumija, Orjen, Lovcen.

Tutte le specie di piante sono etichettate in latino, e in parte con i nomi popolari, che sono, siccome non ancora studiate, largamente prese dai lavori di D. Simonović, V.Pulević, R. Lakušić e Č. Šilić. Nel Giardino si conserva un database attraverso il quale è monitorata la morfologia e gli stadi di crescita della coltura. E’ stato creato anche un Herbar che, a causa della mancanza di spazio, è stato consegnato al Parco Nazionale Biogradska Gora. Il database esistente è stoto attualizzato e modernizzato dalla Facoltà di Scienze di Podgorica. Il giardino ha la sua biblioteca, nastri VHS, diapositive e una raccolta di foto. Nel giardino, nella misura possibile, gli sforzi sono stati fatti per certi gruppi di piante, imitando le condizioni del loro habitat naturale.

Gli sforzi dei fondatori del giardino mirano all’educazione e contributo di preservare geno fondo e fornire la base per la ricerca scientifica con l'assistenza di Facoltà di Scienze Naturali, Museo di Storia Naturale, l'Istituto per la conservazione della natura. Si mantengono regolari contatti e scambi con altri giardini botanici, le istituzioni ed i professionisti del settore.

La bellezza vivace del canyon Mrtvice

Conquistate il canyon Mrtvice e avrete un'avventura da non dimenticare!

Dal piccolo ruscello, che sorge ai piedi della montagna, che effettua un viaggio lungo di circa 10 chilometri fino allo sbocco, il Mrtvica raccoglie le acque come quelle di tanti altri torrenti e flussi d'acqua di montagna, diventando uno dei più generosi affluenti della Morača nella parte alta del suo corso. Il canyon del Mrtvica si trova a 35 km da Kolasin, in direzione di Podgorica. Le sue rive sono ripide, alte e ricche di vegetazione. In alcuni posti il canyon, lungo 9 chilometri, raggiunge profondità fino a 1.100 metri. Sulla sua riva sinistra si è formato uno stretto sentiero per camminare. Particolarmente suggestive sono le sorgenti chiamate "Bijeli nerini" – le "nerin" bianche. Il fiume abbonda di cascate e di spiagge in miniatura che sono tappe ideali per i tour di trekking attraverso il canyon. Sul fiume Mrtvica, vicino a Zeleni vir (il vortice verde), c’è un antico ponte di pietra costruito dal principe Danilo in onore di sua madre. Le limpide acque del fiume abbondano di trote, salmoni del Danubio ed altre specie rare.

Morača

In alcuni punti sembra che la Morača abbia intagliato un diamante di rocce, perché esse sono rese così lucide dal muschio che vi si attacca. Il sole in diversi momenti del giorno fa risplendere le pareti delle rocce da diverse angolazioni creando un gioco di colori e di ombre irripetibile, che è stato dipinto nei quadri di tanti artisti, non solo montenegrini.

La Morača è uno dei fiumi più grandi della parte centrale del Montenegro. Il suo canyon e le sue acque sono habitat di tante specie endemiche. Nella Morača, a parte quella comune "potočara", vive anche una varietà di salmoni autoctona tra le più grandi in Europa (Salmo marmoratus) e lo "strun" una varietà dai denti particolarmente grandi, dai quale prende il suo nome latino Salmo dentex. Questo fiume dallo scorrimenti profondo è famoso per i profondi vortici, in particolare vicino al ponte Vezirov a Podgorica. Anche se scorre attraverso la città più grande del Montenegro, esso mantiene il suo carattere selvaggio e libero. Sulla strada verso il Lago di Scutari esso raccoglie tanti affluenti e contribuisce a riempire il più grande lago della penisola balcanica.

Fiume Tara

Il limpido, impetuoso e selvaggio fiume Tara, nel Parco Nazionale del Durmitor, viene spesso chiamato ”la lacrima d’Europa”. Sorge dal massiccio delle montagne nel nord del paese e scorre per 140 km.

Con il suo confluente Piva poi forma il fiume Drina, uno dei fiumi più lunghi e più abbondanti d’acqua dei Balcani. Il Tara, con la sua potenza ha scavato la propria via nella pietra calcarea per secoli, rendendola piena di gole, ostacoli ed abissi. La secolare erosione del suolo ha creato un canyon lungo 82 km, il secondo al mondo, subito dopo il canyon del fiume Colorado. In certi punti arriva fino a 1.300m di profondità. Le sue rupi sono ripide, con boschi che sembrano lingue di fuoco che escono dalla freddezza e profondità del canyon. Solo in alcuni punti, il furioso Tara dà l’impressione di essere un fiume calmo. Questi rari punti che possono essere attraversati sono chiamati fiordi. Vicino a Bistrica, il letto del fiume Tara è così stretto che gli abitanti del luogo lo attraversavano semplicemente saltando. Questo luogo è chiamato Djavolje lazi (i sentieri del Diavolo).

Lungo il fiume, la vegetazione è molto fitta: pino nero, pino orientale, frassino nero, olmo, tiglio e, più in alto, al di sopra delle rocce, si possono vedere querce da sughero, carpini, aceri e faggi. Nelle aree sopra ai 1000 m, si trovano foreste di abete comune e abete rosso. Le foreste di pini neri sono di particolare pregio. "Crna poda (poda nera)" è la foresta di pini neri più preziosa con alberi insolitamente alti. Alcuni alberi sono alti quasi 50 m e hanno oltre 450 anni.

Il Lago di Biograd

Nel vero centro della Biogradska gora, sulla montagna Bjelasica, si trova "il più romantico" Lago di Biograd

Le acque del lago e dei suoi affluenti sono ricche di pesce, specialmente di trote che in autunno partono in gruppi per il fiume Biograd, per deporre nelle sue acque basse le loro uova. In inverno il lago è coperto di uno spesso ghiaccio, sopra il quale passeggiano i cervi e le cerve. Lo spazio intorno il lago è ben organizzato e facilmente raggiungibile, così è sempre di più una meta per i turisti montenegrini e stranieri. Tanti esperti, nazionali ed internazionali lo considerano il più bel lago della penisola Balcanica. Si tratta di un ambiente speciale. Infatti, quei pochi chilometri dalla strada Kolašin-Mojkovac che vi arrivano è meglio percorrerli passeggiando. Attraverso la fitta foresta, lentamente, inspirando l'aria differente, vi addentrerete in un tempo diverso, e arriverete al motel vicino al lago più grande della Bjelasica. 

Esso è lungo 1.100 metri, largo 400, profondo in media 4,5 e di massima 18 metri. Si può passeggiarvi intorno per intero utilizzando un sentiero lungo circa 3 chilometri. La passeggiata vi scoprirà un mondo un po' selvaggio. Un mondo intatto da millenni con una flora inusuale, dalle forme e nomi più vari. Abeti, pini, aceri, frassini, querce e faggi sono protetti dall'abbattimento. Vi potrà succedere di incontrare un capriolo o una volpe, mentre in alto osserverete volteggiare le aquile. Tutto qui è in armonia, anche i nomi. L'affluente principale del lago è il fiume di Biograd, e il fiume che parte dal lago si chiama - Jezerštica. E' difficile immaginare qui l'ambiente di una città, ma molta gente ha deciso di passare una notte ai pied degli alberi centenaria, accanto alla fresca e trasparente acqua del lago. 

Bjelasica è aperta, calda e ospitale, e il lago è il suo gioello più grande. Si può andare in barca, si può pescare, si possono ascoltare i rumori della natura e osservarne le meravigliose sponde. Si può anche fare campeggio accanto al lago, mangiare con gusto e dimenticare le cose brutte facendo una bella passeggiata. Ma anche riflettere, come in un tempio sacro, che il tempo è un categoria relativa, e tutti noi siamo creazioni del Signore.